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Vita di città

Nel ricordo di Francesco Fiore ad una mese dalla scomparsa.

Giovedì sarà celebrata la messa del trigesimo.

Il 30 ottobre nella Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia (BT) alle ore 18,00 sarà celebrata una santa messa di suffragio per il compianto Francesco Fiore ad un mese dalla scomparsa. L'amico di tutti, meglio conosciuto con il soprannome "Fiurid", una persona stimata e benvoluta da quanti l'hanno conosciuta, esempio di impegno e tenacia, ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e nella comunità canosina. Lo dimostrano le testimonianze di affetto espresse in questi giorni come quella di Michele Di Ruggiero, tra i suoi estimatori: """Un amico simpaticissimo, cordiale con chiunque, sempre sorridente e pronto allo scambio di battute che suggellavano la vita quotidiana. La sua dimora il centro storico di Canosa ed in particolare Piazza Galluppi, il suo banco di salumi e formaggi, dove era scontata la sosta ed il ritrovo degli amici per parlare anche di calcio e dell'Inter, la squadra tanto amata. Negli anni '50, in piena gioventù aveva praticato il gioco del calcio a buoni livelli, inizialmente nei popolari tornei locali con la squadra denominata 'Gang' di Domenico Di Nunno '7 Nani' e successivamente da titolare nella squadra del 'Canusium', presieduta da Michele Fontana ed allenata da Antonio Di Nunno, disputando i campionati di seconda e prima categoria pugliese. Giocava in attacco nel ruolo di ala sinistra, mostrando fantasia, grinta e attaccamento alla maglia, ai colori sociali della città. Lasciata l'attività agonistica e al termine della giornata lavorativa si tratteneva in Corso San Sabino nei pressi del 'Bar Cono d'Oro', gestito dai suoi familiari, dove si radunavano sportivi e tifosi calcistici. Per molti anni il bar è stato punto di riferimento per i tifosi del Canosa che si ritrovavano per organizzare le trasferte nei paesi limitrofi per seguire e sostenere la squadra rossoblu negli anni dei grandi successi, fine anni settanta e inizi ottanta. La sua morte prematura per un male incurabile, ci ha lasciato tutti addolorati. Ci mancherà tanto!""".



Non da meno il ricordo commosso di un altro suo amico Mimmo Giuliani: """Ci siamo conosciuti verso la fine degli anni cinquanta, quando tra il 1956 e il '58 si costituì la squadra della 'GANG' che disputava le partite sulla terra battuta del campo 'S. Marocchino'. In questa squadra giocava Fiurid, il nomignolo deriva dalla sua costituzione fisica abbastanza esile, che si ispirava all'ala destra Jair Da Costa, il brasiliano della sua mitica Inter, velocissimo nei contropiedi e nello scartare gli avversari, 'jev na fascidde', scattante, non stava mai fermo. Sempre allegro con i suoi indimenticabili scherzi a getto continuo come i gavettoni a più non posso. Non dimenticherò mai, quando una volta negli spogliatoi del campo 'S. Marocchino', mise in bella mostra un flacone enorme di sciampo, ma in realtà era un colorante. Non sto qui a raccontare l'esito dell'uso sotto la doccia, per farla breve, uscimmo tutti biondi. Era un continuo scherzare tra noi amici veri! Era un instancabile vulcano di iniziative e idee, difficile da farlo stare fermo, impossibile tenerlo bloccato tanto che durante una premiazione al sindaco dell'epoca Vito Rosa mentre salutava la squadra, lui non so come fece, riuscì ad attaccare sulla giacca lo scudetto della Gang riportante un teschio . Ci sarebbe tanto da raccontare su "Fiurid", era anche un ballerino di rock and roll molto bravo insieme alla sorella con le esibizioni nelle feste trascorse insieme. I ricordi su Ciccil Fiurid non finiscono mai, ci vorrebbero giorni interi per menzionarli tutti. La sua prematura dipartita mi ha tanto rattristato. Sono sicuro che dove sarà adesso avrà già organizzato una partita con Nunzio Del Latte, Dino Di Nunno, Lillino Affatato, Sabino Persichella, Ettore Patruno, Antonio Di Pietro e come tutore Minc 7 Nani !Non vi dimenticherò, resterete nel mio cuore! """
Testimonianze significative, molto sentite, pregne di particolari che racchiudono la figura di una persona come Francesco Fiore, "Fiurid" per gli amici, e sottolineano la sua grande passione e dedizione per il calcio, il lavoro, la famiglia ed il sociale, profuse con determinazione e forza di volontà non comuni. Una perdita per la comunità canosina.
Bartolo Carbone
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