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Eventi e cultura

Segnali positivi dal Vinitaly dei record

Degustati anche i vini canosini

Export, buyer, internazionalizzazione, bio e formazione sono queste le parole che hanno dominato la scena della 48a Edizione del Vinitaly "Another love story in Verona", svoltasi dal 6 al 9 aprile scorso nella città scaligera insieme a Sol&Agrifood(Rassegna dell'agroalimentare di qualità) ed Enolitech(Salone delle tecnologie per la viticoltura, l'enologia e l'olivicoltura). Vinitaly conferma la sua leadership di principale piazza di affari internazionale del vino, con un aumento degli operatori del 6% per un totale di 155mila presenze in 4 giorni di manifestazione con la crescita in termini numerici e qualitativi dei buyer esteri, saliti a 56mila rispetto ai circa 53mila del 2013, raggiungendo un'incidenza del 36% sul totale. Il più grande salone mondiale dedicato al vino ed ai distillati è il punto di riferimento più dinamico e qualificato per la promozione commerciale e culturale di questi prodotti sui mercati globali e sui social media nuova frontiera del marketing e della comunicazione. Il presidente di Confindustria Verona, Giulio Pedrollo ha definito il Vinitaly: «una grande marca italiana che non rappresenta solo un'immagine ma un segmento fondamentale, di sostanza, dell'economia italiana e veronese, un volano prestigioso e positivo per tutti gli altri prodotti del Made in Italy».

Degustazioni guidate di vini italiani e stranieri, workshop, convegni tematici legati alla domanda e all'offerta del mercato del vino, presentazioni di ricerche di mercato utili per gli aggiornamenti professionali con dettagliate notizie sulle ultime tendenze dal mondo del vino. In particolare, nel 2013 il settore vitivinicolo ha offerto opportunità di lavoro a un milione e 250 mila italiani, con un fatturato relativo al vino e agli spumanti cresciuto del 3%, raggiungendo il valore record di 9,3 miliardi per effetto delle esportazioni che per la prima volta hanno superato i 5 miliardi (+7 %) alle quali si è aggiunto un leggero incremento delle vendite sul mercato nazionale che sono risultate pari a 4,2 miliardi (+1,5).

Sono questi alcuni tra i dati diffusi dalla Coldiretti presente con il proprio stand, nel Centro Servizi Arena, in merito ai consumi degli italiani che l'anno scorso hanno acquistato meno vino in quantità, ma a prezzi maggiori con il risultato che il fatturato realizzato sul mercato nazionale è aumentato, ma è l'export di vino che ha fatto registrare uno storico record, superando per la prima volta il muro dei 5 miliardi, il 7 per cento in più rispetto al 2012. Vendite in aumento nel nord Europa in particolare in Gran Bretagna (+15%), in Francia (+9), in Germania (+6) e poi in Russia (+14 %) e negli Stati Uniti con un +7 %. Significativo un' altro studio portato avanti dalla Coldiretti sulla raccolta di un grappolo di uva che alimenta opportunità di lavoro in 18 settori come : l' agricoltura, l'industria di trasformazione, il commercio/la ristorazione, il vetro per bicchieri e bottiglie, la lavorazione del sughero per tappi, i trasporti, le assicurazioni/credito/finanza, gli accessori tra i quali i cavatappi, le sciabole e gli etilometri, il vivaismo, gli imballaggi come etichette e cartoni, ricerca/formazione/divulgazione, l'enoturismo, la cosmetica, il benessere/salute con l'enoterapia, l'editoria, la pubblicità, l' informatica, le bioenergie.

Inoltre, la laurea del gruppo agrario ed enologico si piazza sul podio tra quelle che offre i migliori sbocchi lavorativi con l'82,5% dei laureati che è occupato a cinque anni dalla conclusione del ciclo di studi contro il 74,2% di quelli del gruppo giuridico, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Almalaurea. Il settore del vino è uno dei più ambiti dai giovani sia per fare una esperienza lavorativa che per investire, come dimostra il fatto che sono ben 19.423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano il 12% del totale delle 161.716 aziende agricole "giovani", secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati relativi all'ultimo censimento, in base al quale più di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di scommettere sul vino. Dati confortanti che fanno ben sperare per il futuro e per la nutrita delegazione di canosini, con in testa l'assessore all'agricoltura Leonardo Piscitelli che si è recata a Verona per visitare il Vinitaly "la rassegna da record", oltre 100 mila metri quadrati netti venduti per gli stand, sempre più orientata a conquistare i mercati internazionali, ormai aperta al mercato globale.


Tra i primi padiglioni visitati quello della Puglia con due stand di aziende canosine la "Cantina Diomede" e "Cefalicchio", su 120 provenienti da tutta la regione. Da oltre dieci la "Cantina Diomede" presenta al Vinitaly i suoi vini ottenuti con tecniche all'avanguardia senza tralasciare le tradizioni enologiche locali con cure meticolose in ogni fase produttiva sia nei vigneti che nelle cantine. Anche quest'anno sono arrivati gli apprezzamenti, in particolare per il "Canace Nero di Troia – Indicazione Geografica Protetta ", vino nobile e robusto, dal colore rosso rubino, ottenuto dal vitigno 85% uva di troia e 15% aglianico, che si abbina con carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati. Nel 2013 il "Canace Nero di Troia" della Cantina Diomede è balzato agli onori per essere stato selezionato e scelto tra i migliori rossi ed inserito nel famoso annuario dei vini italiani che porta la firma autorevole di Luca Maroni : «è questo un vino di somma morbidezza pura. Un bilanciamento fra acidità, tannicità e suadenza che ogni sorso ingenera la stessa souplesse palatale assolutamente armoniosa e mirabilmente duratura».

Grande attenzione anche per la gamma di vini pregiati proposti dall'altro stand canosino "Cefalicchio" dell'azienda agricola biodinamica (Certificazione Demeter) che coniuga tradizione e innovazione per raggiungere il top qualitativo ottenuto dalla valorizzazione dei principali vitigni autoctoni, come il Nero di Troia, effettuando le migliori pratiche ambientali, su un alto livello di biodiversità, sulla salvaguardia delle risorse naturali e con mezzi tecnici naturali. Tra i più richiesti e gradito allo stand Cefalicchio figura il "Koan", dal significato originario del termine in lingua cinese "avviso pubblico", vino rosso passito Puglia IGP, dal colore rosso rubino intenso con riflessi aranciati, ottenuto dal vitigno Primitivo di Gioia del Colle e nero di Troia con vendemmia manuale, appassimento naturale, vinificazione con lieviti autoctoni e lungo contatto del mosto con l'uva pigiata e diraspata ed affinamento in contenitori di acciaio. L'intento dell'azienda è quello di ottimizzare queste produzioni per rispondere ad una precisa richiesta del mercato, in particolare nei paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente.

Nel padiglione 11 della Puglia «dove la terra diventa vino» non è passato inosservato lo stand dell'O.N.A.V.(Organizzazione Nazionale Assaggiatori di vino) con i suoi validi componenti, tra i quali il canosino Luigi Petroni(23 anni), impegnati nella tradizionale funzione di assaggiare e valutare i vini, valorizzando il loro specifico ed insostituibile impiego attraverso l'opera di sensibilizzazione verso i visitatori del Vinitaly, rendendoli più attenti e consapevoli per favorire l'approccio corretto con il nettare di Bacco, a worldwide passion, attraverso l'arte dell'assaggio, tra profumi ed effluvi che scatenano la fantasia, ma senza esagerare. Bere con moderazione, in particolare vino rosso canosino fa bene alla salute.
Bartolo Carbone.


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