Cosimo Cataleta
Cosimo Cataleta
Crepuscolo letterario di Luciana Fredella

Esordio letterario per Cosimo Cataleta

Presenta il romanzo “La zelante viltà di Mr. Lloyd”

L'estate 2018 segna l'esordio letterario di Cosimo Cataleta, giovane autore canosino che in questi giorni ha presentato il suo primo romanzo intitolato La zelante viltà di Mr. Lloyd, per Europa Edizioni. "Siamo nel 2085 e i protagonisti della storia, Aaron e Cecily, vivono a Capecake Town, una citta inglese il cui regime totalitario impedisce ai due di amarsi liberamente. Infatti Aaron, sposato con Pamela, poi fatta uccidere, aveva una relazione con Cecily e visto che era stato istituito un Tribunale dei Tradimenti quale conseguenza dell'abolizione del divorzio, la donna era stata condannata e costretta alla fuga". L'intricata vicenda dei due amanti emerge nel romanzo "La zelante viltà di Mr. Lloyd", sia attraverso uno scambio epistolare tra loro, sia dai racconti del signor Lloyd . La loro storia fa conoscere una società mutevole, dove è impossibile aver fiducia sia delle persone che del governo e dove esistono persone, personaggi, dittatori e "fantasmi" che costruiscono realtà false o false realtà e strategie complottistiche che incuriosiscono il lettore fino all'ultima pagina.

La Redazione di Canosaweb nell'ambito delle attività per la rubrica "Crepuscolo Letterario" ha avuto il piacere di incontrare e conoscere il giovane scrittore Cosimo Cataleta (26 anni) in questi giorni a Canosa impegnato tra l'altro, nella programmazione delle presentazioni del suo primo romanzo "La zelante viltà di Mr. Lloyd". Dopo la formazione classica Cosimo Cataleta ha ultimato gli studi laureandosi alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Al contempo, ha cominciato delle collaborazioni con varie testate giornalistiche occupandosi di politica interna ed estera. Fra le diverse esperienze lavorative intraprese , anche l'incarico dell'analisi dell'ultima campagna elettorale per le comunali a Milano 2015, attraverso interviste ai candidati sindaco per il progetto di University.it intitolato 'Exponetevi'. Nel 2016 fonda un blog Cronache dei Figli Cambiati, fornendo la possibilità a giovani autori, di sperimentare le proprie attitudini nella scrittura e nell'analisi della realtà contemporanea. Musicista per hobby, Cosimo Cataleta è inoltre blogger nel tempo libero. A conversare sul romanzo "La zelante viltà di Mr. Lloyd"giorni dell'ombra", dei prossimi impegni letterari con uno sguardo al recente passato di studente e all' ingresso nel mondo letterario è con noi Cosimo Cataleta che ha risposto alle domande di Canosaweb per la rubrica "Crepuscolo Letterario" tesa a promuovere la lettura e al contempo far conoscere scrittori, generi letterari e le variegate sfaccettature della cultura.

Quando ho letto questo romanzo, ho trovato qualcosa che mi ha riportato alla letteratura distopica, al suo mondo visionario in particolare a "1984" di Gerge Orwell. C'è qualcosa di 1984 nel suo libro, ovvero si è ispirato a Orwell quando lo ha scritto? È una domanda che mi aspettavo perché mi è stata posta da chi ha già letto questo libro. In effetti può sembrare che ci sia un'ispirazione di Orwell sia per quanto riguarda la storia che la scrittura. In realtà ho letto solo 1984 e La fattoria degli animali di Orwell, cioè un autore che non ho approfondito perché non mi ha attirato al primo impatto. Devo ammettere che si trovano aspetti comuni perchè l'idea che volevo dare al libro era quella di descrivere si un mondo che guarda al futuro. ma con la differenza che chi è preposto a creare quella società, adotta una soluzione estremamente vecchia. Infatti il romanzo è ambientato nel 2100 ma riprende le dittature del Novecento con l'aggiunta dell'elemento tecnologico, già noto sia nella letteratura che nella cinematografia, basti pensare a Matrix che è l'eccellenza del mondo distopico in ambito cinematografico. Tornando a ciò che mi ha ispirato, un libro può essere Il nuovo mondo di Aldous Huxley. Questo è un libro che ho letto con molta attenzione.

Nel romanzo compaiono molti personaggi. In particolare Aaron Mithcell è apparentemente il protagonista principale insieme alla compagna Cecily Burns, ma c'è un terzo personaggio che accompagna il lettore dal principio della storia e che, con la sua narrazione, rappresenta il filo conduttore di tutta la vicenda, mostrandosi come il vero protagonista del romanzo. Cosa rappresenta Mr. Lloyd? È così, il vero protagonista è Mr. Lloyd non inteso in sè come individuo ma come testimone di quello che accade nella società. Mr. Lloyd potremmo essere tutti noi mentre assistiamo agli eventi, e talvolta abbiamo paura di raccontarli senza prenderci la responsabilità di fare qualcosa rispetto a quello che non ci piace. L'esempio più lamante è quello che succede in Italia dove si vive per delega, basti pensare a quando si vota: l'italiano ha bisogno di cercare un leader che li possa rassicurare. Ecco che Mr. Lloyd perde l'occasione di raccontare veramente quello che è successo all'interno della storia. Il finale del romanzo resta a discrezione del lettore nel senso che se ci si fida della narrazione di Mr. Lloyd , ci si fiderà anche del fatto che un giorno racconterà ciò che è successo veramente.

Il suo percorso lo ha visto prima di tutto studente del liceo classico, poi studente di Giurisprudenza alla Statale di Milano, esperienza durante la quale ha cominciato collaborazioni con testate giornalistiche, attualmente lavora come consulente in una società. Cosa farà da grande? L'avvocato, il giudice, il giornalista, lo scrittore…? Veramente non ho ancora deciso perchè sono una persona aperta a qualsiasi tipo di esperienze, indipendentemente dal fatto che possano essere collegate ai miei studi: per esempio quando ho cominciato giurisprudenza non l'ho fatto con l'intento di diventare avvocato e proseguire con la pratica dopo la laurea ma per un fatto culturale perchè ritengo che lo studio e la cultura siano un aspetto fondamentale al di là di ciò che si vuol fare nella vita. Pur avendo studiato giurisprudenza, prima di cominciare il mio attuale lavoro ho cominciato a collaborare con testate giornalistiche seguendo la mia passione principale: la politica. Infatti ho collaborato occupandomi di politica interna per una testata e di politica estera per un'altra. La politica estera è un argomento a cui sono molto appassionato, soprattutto a livello europeo, di quello che è il rapporto tra l'Europa e il resto del mondo. Nonostante abbia abbandonato temporaneamente le collaborazioni giornalistiche, mi ripropongo di "lottare" per avere un futuro lì e di scrivere tanti libri perché scrivere è la mia passione.

Venendo da una formazione classica immagino che sia un appassionato di letteratura classica, inoltre intervistando alcuni scrittori ho appurato che gli scrittori, di base, sono grandi lettori. Lei è tra questi? Io sono un grandissimo lettore perché ho sempre avuto una grandissima stima per chi mi insegnava l'italiano a partire da mia madre che quando avevo delle difficoltà, alle elementari, mi portava a capire quanto fosse importante, scrivere un tema e in che modo scriverlo. Grazie a lei ho sempre visto le figure delle maestre, delle professoresse e dei professori di italiano, come punti di riferimento da cui partire motivo per cui ho sempre accettato i loro consigli, i libri che avrei dovuto leggere per poter crescere come persona. Sono un grande lettore della letteratura del Novecento italiano non perché pensi che non ci siano grandi scrittori contemporanei ma perché penso che abbiamo avuto degli scrittori talmente bravi, come Pirandello, Calvino, Gadda che amo tantissimo. Amo il '900 perché è un periodo clou della nostra storia della letteratura.

Ha parlato di sua madre come grande sostenitrice della conoscenza, tanto da starle vicino quando da piccolo aveva difficoltà. Quanto è importante avere una famiglia alle spalle, ovvero dei genitori che supportano le sue varie fasi di formazione? Io penso sia importante non tanto il senso familiare e il fatto di avere dei genitori che sostengano, ma di avere delle persone di riferimento che possano credere in quello che fai e questo spesso può risultare problematico: se una persona non ha dei punti di riferimento che la sostengono, diventa più difficile credere di essere bravo in qualcosa. Io penso che il sostegno da parte dei miei genitori e dei miei amici non sia mai mancato ed è stato quel quid pluris che mi ha permesso di osare. Tuttavia penso che al là di questo sostegno, il libro lo avrei scritto lo stesso proprio perché nato in una maniera abbastanza casuale.

Tra gli hobby anche la musica. Ha voglia di intraprendere la carriera di musicista? Tra le tante cose che ho fatto, a circa 15 anni, dopo aver giocato a calcio seguendo una delle mie passioni principali durante l'infanzia, ho deciso di suonare uno strumento, in particolare il basso elettrico che è il mio strumento principale perchè suono anche la chitarra. Ritengo che la musica, nella mia vita, sia un capitolo chiuso riguardo al futuro, ma resterà sempre di ispirazione magari per quelli che saranno i prossimi romanzi. Non posso negare che le band in cui ho suonato, siano state importanti per la mia vita. Il periodo in cui ho suonato è riferito solo al periodo del liceo classico. Infatti quando è cominciato il percorso universitario, con gli altri componenti delle band abbiamo deciso di mettere da parte il percorso intrapreso perché non avevamo abbastanza prospettive per poter andare avanti anche economicamente. Questo ci ha portato a virare per altre strade, ma anche a non dimenticare quello che di buono è stato fatto.

Nel libro fa molti riferimenti a Morrissey, tanto che i titoli dei capitoli della prima parte sono quelli delle canzoni degli The Smiths. Quanto è stato importante Morrissey per il libro? Il personaggio di Morrisey, al di là della musica, è stato molto importante perché riconosco ciò che ha rappresentato negli anni Ottanta. C'è stato qualcuno che negli anni 80 si è reso conto che chi aveva fatto la musica, i Beatles, purtroppo non c'era più, soprattutto non c'era più una persona "enorme", non solo da un punto di vista musicale ma soprattutto politico, John Lennon. Questa consapevolezza mi ha indotto a ricercare, nella mia attitudine di ascoltatore musicale, cosa c'era dopo i Beatles e Lennon soprattutto nel Regno Unito, così ho trovato la musica di Morrissey e dei Joy Division. Trovare questi punti di riferimento musicali è stato importantissimo per me, soprattutto perché mi ha permesso di captare quello che si stava vivendo in quel momento. Penso che The Smithts, in questa visione, sia tra le band migliori.

Cosa sta leggendo in questo periodo? In questo momento sto leggendo un libro stranissimo, di uno psicanalista italiano, Aldo Carotenuto dal titolo "Amare tradire. Quasi un'apologia del tradimento" un saggio che mette in evidenza quello che è il rapporto tra amore e tradimento e c'è una descrizione accurata del tradimento non solo da un punto di vista psicanalitico, ma anche da un punto di vista ancestrale, ovvero dal punto di vista di quelle che sono le origini del mondo: si racconta del tradimento che parte dal rapporto tra Dio e Satana per farci capire come le origini del tradimento non vadano viste come qualcosa di negativo ma come qualcosa di profondamente necessario all'interno dell'essere umano, come l'elaborazione del lutto, della sofferenza. La parte a cui sono giunto in questo momento è quello che parla del distacco inteso come "tradimento", tra una madre e un figlio quando il figlio esce al grembo materno. Questo distacco è contemporaneamente un tradimento tra madre e figlio in quanto si sentono traditori e traditi allo stesso tempo.

Intende scrivere un sequel del romanzo La Zelante vita di Mr. Lloyd o ne sta scrivendo un altro totalmente differente? Per il sequel non ci ho ancora pensato per una ragione: questo libro è nato come un racconto a puntate che doveva essere pubblicato all'interno del blog che ho fondato un paio di anni fa "Cronache dei Figli Cambiati" dove volevo dare l'opportunità a chi ha poca visibilità, perché non ha la possibilità economica per poter essere visibile, di poter scrivere e di poter dire la sua, ovviamente con cognizione di causa. Quindi nato come racconto a puntate, si era fermato alla prima parte dell'attuale romanzo; una seconda parte poi è stata scritta per trasformare questi racconti in un romanzo breve. Sul sequel quindi non so perchè dipende anche dal riscontro dei lettori e della critica. Per i progetti futuri, ho un altro romanzo pronto ma che non ho deciso di pubblicare perché è stato scritto in tutti i 5 anni universitari e quindi rappresenta il passaggio dalla fase meno matura a quella più matura di me. Sto anche cominciando a lavorare su un terzo libro ma non posso aggiungere altro perché ho appena cominciato a scrivere lo story-line, quindi è ancora in fase embrionale.

Un'ultima curiosità. Quando ha cominciato a scrivere i racconti a puntate sul blog, è stato contattato dalle case editrici che leggevano il blog oppure ha seguito l'iter che ogni giovane scrittore fa inviando il romanzo completo? A gennaio ho inviato il romanzo completo a 3 case editrici. Europa Edizioni è stata la prima a contattarmi. Ho scelto questa perché è stata la prima a credere in me. Quando mi hanno chiamato sono stato molto affascinato da ciò che mi hanno detto e questo prima ancora di firmare il contratto: sin da subito mi hanno manifestato quanto credessero in questo romanzo più che in me visto che non mi conoscevano. Così ho deciso di non aspettare le altre due eventuali proposte che si sarebbero venute a configurare e ho deciso di pubblicare con loro. Quando le altre case editrici mi hanno contattato e mi hanno fatto una proposta editoriale, ho detto che ero già impegnato e che il libro era stato già pubblicato. La maggiore soddisfazione è stata avere subito riscontro positivo da tutte le case editrici con cui desideravo pubblicare. Ho scelto di partire da una casa editrice piccola per lanciare un messaggio agli scrittori emergenti perché si rendano conto di quanto sia importante procedere step by step, partendo dal basso per pensare di arrivare più in alto, senza bruciarsi: è importante non bruciarsi e vivere con tranquillità ciò che succede e succederà.
Grazie Cosimo e in bocca al lupo!
Luciana Fredella
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