energia rinnovabile
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Le Pillole

La  Ricetta Italiana per l'Energia            

Dalle rinnovabili al miglioramento efficienza da implementare con autorizzazioni ed aiuti di Stato certi

Il secolo che viviamo è straordinario per la velocità geopolitica dei cambiamenti ma drammatico per la condizione umana. Sembra che la Storia non ci abbia insegnato niente, siamo ancora non chiaramente capaci a disegnare e costruire un futuro giusto ed equo per la umanità. La vergognosa cronaca di tutti i giorni è fatta di crisi geopolitiche, di guerre, di disastri climatici, di mancanza di lavoro,di fame, di sete,di morti innocenti, di decadimento culturale. Aspettiamo leaders mondiali che non riusciamo nemmeno ad intravedere; le voci positive, che pur esistono, gridano invano nel deserto socioculturale del Pianeta.
Anche il tema Energia vive questo generale stato di disagio derivato da mancanza di certezze. Il compromesso raggiunto lo scorso dicembre a Dubai nella COP28 su clima e cambiamento climatico è esempio pratico di incerto futuro . La conferenza si è chiusa con un accordo fatto di 21 pagine che cosi recita nella parte topica "Superare i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto,ordinato ed equo, accelerando l'azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere lo Zero Netto entro il 2050 , in linea con la Scienza ".
Si nominano ,per la prima volta, i combustibili fossili, non si parla di loro "eliminazione", ma semplicemente di un riduttivo "superamento" e/o "allontanamento".
Il Presidente di COP 28 Sultan Al-Jaber in tre minuti ha chiuso il circo, non dando alcun peso al pungente commento della rappresentante di Samoa "Presidente ha fatto come se noi non fossimo nella stanza ! ". La standing ovation dei rappresentanti delle nazioni, che ha fatta seguito a questa sofferta e corretta dichiarazione non risolverà i problemi di Samoa che rischia di essere sommersa dall'innalzamento del livello medio marino, uno dei frutti amari del Cambiamento Climatico.

Dopo COP 28 ,in meno di due mesi, tante altre novità rinvengono dal mondo dell'Energia. Anzitutto il Rapporto della Agenzia Internazionale dell'Energia sullo status al 2023 delle rinnovabili "IEA Renewable 2023". Viene confermato l'auspicio di COP28 di triplicare la produzione mondiale delle energie rinnovabili e duplicare l'efficienza energetica entro il 2030, parimenti ancora una volta perdono di futuro le promesse non mantenute dell'utilizzo come unico vettore energetico dell'idrogeno. Di economia dell'Idrogeno avevamo cominciato a parlare subito dopo la crisi petrolifera del 1973 , argomento ripreso nella successiva crisi del 1979 .
Sono passati tanti anni , conosciamo, dopo tanti lavori di ricerca e sviluppo , meglio i punti di forza e di debolezza del vettore energetico Idrogeno , che però non decolla. Il rapporto citato assegna per il periodo 2023-2028 solo 45 gigawatt alla produzione elettrolitica di idrogeno ,il 7% della capacità annunciata negli anni precedenti .L'idrogeno non decolla per mancanza di clienti , per problemi di costo specifico delle materie di produzione ,accresciuto dalla inflazione mondiale seguita agli anni della pandemia . I Paesi che oggi continuano ad investire seriamente sull'idrogeno sono solo tre USA , Cina, Arabia Saudita ,i ricchi della Terra .

In Italia facciamo investimenti che non hanno senso scientifico, se il riferimento è la termodinamica, promuovendo autobus e treni ad idrogeno . Il rendimento complessivo di tali operazioni, effettuate spendendo energia rinnovabile ,è solo del 40%. Non abbiamo ancora capito che l'Idrogeno non può essere razionalmente usato per i trasporti leggeri e pesanti,per quelli marini ed aerei . Per questi utilizzi la logica richiederebbe la scelta elettrica al 100%(carica auto per auto dedicate a piccoli spostamenti) o l'utilizzo di biofuel (trasporti lunghi, trasporti pesanti , trasporti navali ed aerei ) , nella produzione dei quali Eni è uno dei leader mondiali e sta investendo per l'approvvigionamento cariche e per la produzione di biofuel nelle bioraffinerie di Porto Marghera e Gela già operanti ed in quella di Livorno in fase di definizione progettuale .

L'idrogeno prodotto da elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile deve essere utilizzato negli impianti industriali caratterizzati da emissioni di gas climalteranti difficili da abbattere : acciaierie , cementifici , impianti di produzioni ceramiche , impianti chimici che fanno insieme al totale dei trasporti l'80% delle emissioni mondiali .
A Taranto avrebbe grande valenza ecologica e di salvaguardia della salute sostituire nella acciaieria il carbone con idrogeno green. A parità di produzione totale di acciaio , servirebbero circa 3,5 gigawatt rinnovabili di alimento a batterie di elettrolizzatori , producibili da impianti eolici offshore , incrementando di 120 volte l'impianto eolico a mare già funzionante .
Se Taranto piange , la nostra Italia non ride: continua a mancare un chiaro indirizzo politico per l'Energia che serva allo sviluppo del Paese . Siamo ancora alla fase di una seconda audizione ,dopo Italgas l'Eni , presso la Commissione Ambiente del Senato .
Il Parlamento brancola nel buio energetico ,aspetta fiducioso la luce da Palazzo Chigi che sta preparando una proposta di PNIEC da inviare alla Commissione Europea a fine giugno, subito a valle delle Elezioni Europee della prima decade dello stesso giugno .
Intanto anche per il nostro Paese si profilano guai soprattutto sull'approvvigionamento di gas naturale. I venti di guerra nel mar Rosso che stanno obbligando le compagnie petrolifere mondiali ad abbandonare il Canale di Suez ed il mare Mediterraneo e la decisione di Joe Biden di bloccare tutti i nuovi progetti di liquefazione di shailgas ,per accaparrarsi il consenso elettorale degli ecologisti Americani , potrebbero essere concause nel far diminuire la disponibilità alla Comunità Europea di gas e, considerate le sanzioni verso la Russia ancora vigenti , causare un brusco incremento della quotazione ad Amsterdam del kilowattora .
Ancora una volta le promesse politiche di tanti anni, ribattute nel programma elettorale della coalizione ora al Governo. si sono sciolte come neve al sole : continuiamo a non sfruttare a pieno il mare di gas presente sotto le acque dell'Adriatico e del mare di Sicilia .
Con quel gas potremmo fare tanto per l'ambiente , dando un forte sviluppo parallelo alla economia nazionale .
La ricetta Italiana per la Energia è pronta e cosi riassumibile : energie rinnovabili e miglioramento efficienza da implementare con autorizzazioni ed aiuti di Stato certi , colonnine e motori elettrici solo per spostamenti quasi a chilometro zero , gas nazionale da produrre con un target di 35 miliardi di metri cubi per anno , biofuel per trasporti di terra , mare ,aria , idrogeno verde per gli impianti " hard to habate " per le emissioni .
Buon lavoro cara Politica .
Nunzio Valentino
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